Dalla ricerca alla produzione. HYBRID, storia di un prodotto unico al mondo

La definisce “la rivoluzione copernicana degli idrorepellenti”, un po’ per riecheggiare il main brand di casa, un po’ per sottolineare quella che, a tutti gli effetti, costituisce una linea di demarcazione netta tra il passato e il futuro degli interventi protettivi contro infiltrazioni di acqua.

Giuseppe Dell’Anna Muia, amministratore unico di Linea Copernico, annuncia così l’arrivo sul mercato di HYBRID, il prodotto innovativo per la protezione a faccia vista di superfici in pietra naturale e artificiale, ma anche di calcestruzzi e intonaci. «Non siamo noi a darne un giudizio così entusiastico - argomenta -, ma i ricercatori dell’Università del Salento, che hanno tradotto il risultato delle loro ricerche in un brevetto accademico europeo, altamente innovativo».

Il più efficace contro infiltrazioni e umidità

Ma come funziona HYBRID e perché è la soluzione definitiva per il problema dell’umidità nelle murature? Come dice il suo stesso nome, si tratta di un preparato ibrido, costituito da domini organici, a base di silani e silossani, interconnessi con una struttura nanometrica inorganica. Durante l’applicazione del prodotto, le nano-particelle di cui è composto penetrano nelle porosità della superficie trattata, per poi polimerizzare al loro interno, saturando la vie di permeabilità. Ed è proprio questa la differenza sostanziale rispetto ai comuni prodotti in commercio, i quali invece sono già costituiti da polimeri, che vanno a distribuirsi quasi esclusivamente sullo strato superficiale. «A ciò occorre aggiungere - spiega Dell’Anna Muia - il concorso di un altro importante fattore performante ovvero l’altissima percentuale di principi attivi presenti nel preparato, vicina al 95%, contro il 9% massimo delle altre protezioni. Insomma: tanto prodotto in profondità e quasi tutto utile all’azione idrorepellente».

Dal punto di vista tecnico, la polimerizzazione a livello profondo viene innescata dalla luce naturale, subito dopo la posa, e si completa in poche ore. Per questo motivo, occorre applicare HYBRID in giornate che non siano a rischio pioggia. «Dopo averlo fatto - assicura Dell’Anna - si può trascurare definitivamente qualsiasi minaccia di infiltrazione e dormire sonni tranquilli: lo dimostrano numerosi esami di laboratorio».

I ricercatori dell’Università del Salento, che vanta un polo di eccellenza dedicato proprio alle nanotecnologie, sulle superfici trattate con HYBRID hanno infatti rilevato angoli di contatto statico superiori a 130° (si definiscono idrofobiche le superfici che presentano valori superiori a 90°), pur attestando un elevato grado di traspirabilità al vapore acqueo. Inoltre, esami specifici di laboratorio hanno confermato che l’assoluta trasparenza del prodotto mantiene inalterato il naturale colore della superficie, anche a distanza di tempo. Per una bellezza che può essere tutelata senza remore ambientali, dal momento che il preparato non contiene solventi chimici.

L'idrorepellente per i monumenti e i beni culturali

La divulgazione dei risultati scientifici relativi alla sua efficacia ha sollecitato l’interesse di progettisti e addetti ai lavori verso questo prodotto innovativo, tanto da precederne la produzione industriale con richieste di acquisto da tutto il mondo. «Abbiamo raccolto moltissime prenotazioni - conferma Dell’Anna Muia - e saranno questi ordinativi i primi ad essere evasi. Con il lancio del prodotto, che abbiamo appena avviato, entreremo progressivamente a regime di produzione».

E c’è da giurare che arriveranno soprattutto richieste per applicazioni su superfici particolarmente porose (si pensi all’efficacia risolutiva di HYBRID nella salvaguardia dei beni culturali), ma non mancheranno anche coloro che acquisteranno il prodotto per usarlo su altri tipi di supporto, valorizzandone la vocazione alla protezione globale.

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Sessant’anni fa, chi avrebbe potuto conoscere in anticipo quanto sarebbe accaduto? L’uomo sulla luna, il vaiolo debellato, l’energia verde, internet e la mobilità digitale. I tanti risultati di quel paradigma, binario e causale, con cui si coniuga il futuro: innovare per rivoluzionare e rivoluzionare per innovare. Copernico è il marchio del futuro presente, perché compenetra innovazione e rivoluzione in edilizia, partendo da una tradizione che nasce nel 1960. Continua a leggere

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